I Rishi , chiamati con disprezzo “Muchi”, si trovano un po' dappertutto in Bangladesh anche se la loro più alta concentrazione è nel sud-ovest del paese. Sono principalmente di religione Hindu e sono considerati “intoccabili” e di conseguenza sono al di fuori del sistema delle caste. La loro condizione deriva dal lavoro tradizionale di scuoiatori e conciatori che li mette a contatto con le mucche e le loro pelli. Anche se la maggior parte dei Rishi ha abbandonato il lavoro tradizionale, in favore di occupazioni socialmente più accettabili, i Rishi rimangono oggetto di discriminazione e segregazione. I loro villaggi sono localizzati sui greti dei fiumi, in territori paludosi, in genere in siti vulnerabili ed insalubri. Sono considerati cittadini di seconda classe e in quanto tali sono rifiutati nei ristoranti, nei luoghi di culto, nelle feste pubbliche.
In questa installazione le aspettative del visitatore sono frustrate. Non si può vedere agevolmente e neppure ci si può avvicinare, né tanto meno toccare. Frustrato quindi nel diritto d’essere accolto, il visitatore si trova, suo malgrado, a riflettere sull’esperienza di negazione che gli viene proposta. L' installazione obbliga il visitatore a vivere un’esperienza interiore di esclusione, con gli occhi di chi la vive da sempre: i Rishi.
25.05-08.06.2010
Dhaka
Shilpakala Academy Gallery